Almeno tu nell’universo

Potremmo iniziare subito con l’analizzare il testo punto per punto. 
Questa è una canzone furba. La protagonista si sente figa rispetto al resto del mondo, quella gente strana e sfigata che fa parte dell’universo e che, in genere, la guarda e dice, anche ad alta voce, “ecco che arriva quella strana col suo uomo diverso!”; sì, perché lei non solo è una disadattata che non esce mai ma è anche riuscita a trovarsi uno diverso, l’unico nell’universo. È di certo la nuova coppia nascente radicalchic, quella che i primitivi avrebbero sterminato senza tanti giri di barbar. Urlano la diversità a tutti, quei tutti che sanno, sanno di essere tutti diversi, ma non lo dicono, a volte non osano nemmeno pensarlo, ma il corredo genetico non mente. 
Questa canzone è furba perché i ruoli non cambiano, lui continua a sentirsi fintamente stramato mentre lei si scopa il suo migliore amico. Se non lo sapete, hanno fatto uno studio anche per questo: gli uomini sovrastimano l’amore delle donne e le donne il contrario. Perciò, lei, anche se emancipata, continua a necessitare del cavalleresco aiuto di Lino Banfi. Lo innalza, lo fa sentire importante. Sei come un sole e un diamante in mezzo al cuore: la morte. Spirito autolesionista e dominatore che si fa camminare addosso con i tacchi a spillo. C’è una vera e propria filosofia su questo ultimo punto. Cioè, le pecore stanno a quattro zampe e ti danno la lana ma tramano la tua morte insieme alle altre pecore, no non è vero, da sole; perché se è pur vero che sono carina, morbidosa e pelosetta abbordabile, io, anch’io sono diversa e unica “voglio che mi dici che la mia è lana merinos intrecciata ad organza con un retrogusto di patchouli!”. Quindi, se vogliamo proprio mostrare tutto il sottotesto, pare che: il maschio, cui viene dedicato questo brano, senta di avere a che fare con una mistress, perché, insomma, è pure famosa e canta, però una che fa la lana che scalda e profuma e isola dal caldo e vuole essere protetta, abbracciata, amata, si sente tanto sola; lei, la femmina di umane fattezze, pensa che lui, quando passa l’aspirapolvere, ha bisogno di sentirsi dire “BRAVO e ora leccami la fica!”; non è complicato, più è sensibile e più necessita di sentire i tacchi che trafiggono l’animo!

Ma allora, che cos’è questa canzone? Che mi significa? A cosa serve? Questa canzone è cantata da una donna brutta che porta sfiga tutti la odiano e lei, lei si sente terribilmente sola. Allora apre un profilo instagram dove copre il suo volto, anzi, proprio non si vede, e posta immagini “guardare e non toccare”, a parte il proprio membro onorario, ovviamente, e, finalmente, si sente amata da tanti cuoricini; però, sa di avere un brutto volto e quindi, anche se la pecorina le viene in soccorso, non riesce a vivere, non riesce a sentirsi veramente importante e cerca un altro luogo dove postare equazioni e grafici a torta delle sue impareggiabili idee; ma nulla, nulla, una donna è solo un corpo e una faccia con un sacco in testa. Allora, mentre è sola, nella sua stanza e medita su quanto sia cattiva la vita con coloro che decidono di seguire l’algebra, la geometria, la scienza… scrive questa canzone, immagina esista almeno un uomo dell’altro sesso capace di sentire quella solitudine, uno che non si depila, ma bello e finisce per scrivere “alba chiara”, poi “jenny è pazza”, poi “canzone per un’amica” e…

È chiaramente un finale a sorpresa che v’inventate voi tenendo presente il vero significato dell’unico verso verso cui si sta andando. Io non ho detto niente.

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